Michelangelo-Madonna della Scala

Visita guidata Firenze. Madonna della Scala, 1490, Michelangelo. Casa Buonarroti.

Ogni volta mi chiedo la stessa cosa. Ma come può un ragazzo di 15 anni fare una meraviglia del genere?


Si, Michelangelo aveva solo 15 anni ma non poteva avere un destino diverso. Allattato da una balia di Settignano a “latte e polvere di marmo” come lui amava dire. Ludovico il padre non voleva certo un figlio artista, uno che per vivere si sporca le mani. Quasi una vergogna. Ma la sopravvivenza economica della famiglia e la tenacia di Michelangelo vinsero le resistenze del padre. Prima un apprendistato alla bottega più importante di Firenze ossia quella del Ghirlandaio.

Aveva appena 12 anni ma già dimostrava un talento tale da stupire lo stesso maestro. Però lui non è soddisfatto. Disegna, impara la tecnica del “buon fresco”. Ma non può scolpire. Poi la svolta. Lorenzo il Magnifico apre un accademia per scultori nel quartiere Mediceo, nel giardino di San Marco. Ma anche dal maestro Bertoldo si studia. Si studia disegno. Si studiano i grandi artisti del passato, Giotto, Masaccio.

Io riesco a vederlo Michelangelo con le mani che prudono per la voglia di scolpire. Un giorno sta scolpendo una testa di fauno e Lorenzo lo vede. Lo critica bonariamente: i fauni son vecchi e non potevano avere denti così perfetti. In un attimo Michelangelo armato di trapano e scalpello fa saltare un dente e ne tarla un altro.

Lorenzo è colpito al punto che chiederà al padre del giovane artista di poter ospitare il ragazzo a casa sua: Palazzo Medici. È il 1490 e Michelangelo vivrà a palazzo come un figlio adottivo del Magnifico. Sarà proprio allora che scolpira’ questo bassorilievo.


E ci fa capire immediatamente quale sarà la sua arte. Le figure sono possenti, la bellezza di Maria classica ed eterea, la torsione dei corpi come una spirale verso l’alto.
Maria come scala verso il cielo, unione del terreno e divino, unico tramite dell’uomo per raggiungere Dio. Ma anche madre, triste e consapevole del futuro del suo bambino.

Chissà cosa sarebbe stato dell’arte se Michelangelo avesse ascoltato il padre e rinunciato alla sua passione

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