nettuno o biancone

Nettuno…o Biancone?

Sapevate che, nei secoli scorsi, le mamme portavano le figlie a vedere il Nettuno, o meglio il Biancone per i fiorentini?

Scopriamo quattro curiosità di questo capolavoro!

Curiosità n.1:

Il bel Nettuno serviva infatti da “libretto di istruzioni” per le future spose!

Il perché lo potete facilmente immaginare!

Le ragazze da marito potevano almeno avere un idea di cosa aspettarsi la prima notte di nozze. E poi nel Cinquecento, e oltre, non c’era la televisione! E i mass media…erano le mamme!

Curiosità n.2:

Ma perchè Biancone?

Occorre andare con ordine e fare un salto indietro nel tempo.

Nel 1559 Cosimo I de Medici voleva realizzare un opera che celebrasse il suo potere e quello del suo ducato.

Nel 1555 aveva finalmente conquistato l’eterna rivale di Firenze. Siena. Aveva progettato Livorno e, nel 1562, fondato l’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano per proteggere il traffico di persone e merci nel Mediterraneo dagli attacchi dei turchi accrescendo così il potere del governo mediceo anche sui mari.

Quale miglior opera poteva rappresentare tutto questo se non una maestosa fontana? Una fontana di piazza, una fontana pubblica accessibile a tutto il popolo.

Fu bandito quindi un concorso a cui parteciparono i più grandi artisti fiorentini del momento fra i quali Bartolomeo Ammannati, Benvenuto Cellini e un giovane straniero. Jean de Boulogne presto ribattezzato dai fiorentini come Giambologna.

Vittorioso fu il progetto dell’architetto e scultore di corte, Bartolomeo Ammannati, e si dette immediatamente inizio ai lavori.

Prima cosa l’acqua. Fu costruito un nuovo acquedotto che portava l’acqua dalla sorgente di Ginevra, in oltrarno, zona sopra porta San Giorgio, fino alla piazza della Signoria. Passando per il ponte a Rubaconte, oggi ponte alle Grazie, piazza Peruzzi e il Borgo dei Greci.

Ammannati, dal 1560 al 1565, creò tutta la parte in scultura quindi il Nettuno circondato da giovani tritoni, su un cocchio trainato da cavalli marini…ma non la vasca.

Non ne ebbe infatti il tempo!

Doveva completare l’opera entro il 18 dicembre 1565 giorno del matrimonio del figlio di Cosimo, Francesco, con la figlia dell’imperatore Ferdinando d’Asburgo, Giovanna D’Austria.

Il matrimonio del secolo. Tutto in città doveva essere perfetto; gloria e celebrazione del ducato mediceo!

Come da espressa richiesta il Nettuno ritraeva il volto, serio e autoritario, di Cosimo I.

Ma al momento dell’inaugurazione, avvenuta di notte con la complicità della luce della luna, i fiorentini appena videro il colossale e impacciato dio del mare emergere nel suo bianco candore, tutto made in Carrara, non si trattennero dal criticarlo!

Appioppandogli subito il nomignolo di Biancone e dando via al motto “Ammannato, Ammannato quanto marmo t’hai sciupato!”

Nessuno passa indenne dall’ironia e goliardia dei fiorentini! Nemmeno il duca Cosimo I!

Curiosità n.3:

Il satiro in bronzo che guarda verso Palazzo Vecchio è una copia…perché l’originale è stato rubato durante il carnevale del 1830!

Il furto fu sicuramente organizzato nei minimi dettagli.

Un gruppo, in maschera, chiassoso e festante, distraeva l’attenzione, soprattutto delle guardie, da altri che ben attrezzati staccavano il satirello dalla vasca. Poi vestitolo da pagliaccio se lo portarono via in spalla come se fosse un allegro compagno di brigata!

Curiosità n.4:

Nel tempo la fontana, essendo tutto acqua gratuita (e gradita), è stata sfruttata come abbeveratoio per animali, lavanderia per le donne che vi andavano a lavare i panni, zona lavaggio calamai e penne anche da parte del personale di palazzo Vecchio!

Un disastro insomma.

Così, nel 1720, gli Otto di Guardia emisero un ordinanza per vietare questi usi impropri e dannosi.

La lapide è ancora presente e leggibile sul lato sinistro della facciata del citato palazzo!

Avete altre curiosità? Scrivetemi!

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